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Cilento, litorale costiero che va da Palinuro a Marina di Camerota (Sa).

 

Li chiamiamo “vucumprà”, “zingari” o “clandestini”. Arrivano nel nostro Paese in cerca di un futuro migliore, ma si trovano costretti a svolgere ben altri impieghi rispetto alle loro reali specializzazioni lavorative. Passano l'Estate sotto al sole rovente camminando per intere giornate sulle spiagge affollate dai bagnanti. Provengono dal Bangladesh, dal Senegal, dalla Romania, vendono collanine, borse, calamite e occhiali, tutto rigorosamente “made in China”. Sono schivi alla macchina fotografica e molti scappano di fronte alla richiesta di farsi fotografare con la loro merce. Temono la pubblicazione delle foto sui social media, rischiando così di essere visti dai loro parenti lontani ai quali raccontano di lavorare come ingegneri o operai specializzati. Ma spiegandogli, con fatica, l'intenzione di voler dare dignità al loro lavoro, che benchè faticoso, poco remunerativo e spesso non in regola con le leggi del mercato, gli da' la possibilità di credere in quel futuro che si auspicavano di trovare appena giunti in Italia, molti si sono convinti e hanno accettato di cambiare quell'immagine stereotipata del cosiddetto “vu cumprà” in ritratti di persone che vivono il sacrificio con rispetto e dignità.

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