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OLTRE 70 Paesi nel mondo condannano la non conformità ai codici binari ed eteronormati: omofobia, transfobia, intolleranza per qualsiasi differenza. Anche nei Paesi civili lo stigma, sepolto a fondo nelle coscienze, nega la libertà di esistere.

NOIdentity è un progetto che denuncia la disumanizzazione che ne deriva, ci parla di migrazioni, di transizioni dei corpi e dell’anima. Fotogrammi di umanità negata e identità celate, volti nascosti, sguardi bassi, occhi sbarrati fuggono il giudizio nella ricerca continua di un anonimato che protegga. Un'oscurità temuta, ma che è scelta obbligata, finché non si è forti abbastanza per spezzare le catene, strappare via i veli. E fuggire. Lontano da luoghi che non appartengono, lontano dalle ipocrisie e dai silenzi, lontano da sé.

Un velo come metafora di un io dissimulato, una benda che ostruisce, una mano che nasconde, simboli di una menzogna che salva dal pregiudizio, dall’odio, dalla violenza. Immagini che toccano corde profonde e ci raccontano storie di esseri umani che l’emarginazione se la portano dentro, una valigia pesante e invisibile, la fatica del trascinarsi di chi inizia di nuovo, in un altrove che non sempre è accogliente. Il percorso unisce e accomuna i diversi Paesi d’origine dei soggetti ritratti, un affresco unico della perdita di equilibri di una umanità in divenire, in un mondo che rifiuta, detesta, annega nel sangue ogni manifestazione di diversità.

In questo progetto la diversità si ammanta di voglia di urlare, di uscire dal buio, smascherare l’abbandono, il razzismo, il punto di vista privilegiato di chi osserva e passa oltre. NOIdentity ci scava dentro e ci lascia muti, svuotati. Sopraffatti dalla colpa del nostro silenzio. Perché chi guarda senza vedere – e tace – è sempre complice.

 

Testi di Federica Caracciolo

Autrice del libro BRUISED | Triskell Edizioni

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